Elezioni CGIE - Germania

Ho avuto occasione di partecipare alle elezioni del CGIE, rientrando nella categoria dei cosiddetti Grandi Elettori, i quali possono essere i membri dei vari Comites e rappresentanti delle associazioni che si sono iscritte in tempo.

Devo riconoscere che è stata una grande esperienza in quanto mi ha permesso di vedere tutti i limiti della legge che la regola e dell'Istituzione stessa.

Intanto il concetto di trasparenza è abbastanza fuorviante proprio perché le modalità di identificazione delle associazioni, che hanno un discreto peso, sono poco chiare.

Un altro limite è legato al ruolo dello stesso CGIE, in quanto è tecnicamente un'istituzione a tutela degli italiani all'estero, ma si presenta come Istituzione autocelebrativa dei candidati (ad esclusione di qualche eccezione).

Ho sentito la presentazione dei vari candidati, circa una ventina, e sono stati veramente "meravigliosi". 

Appunto c'era chi si pavoneggiava del fatto che ne aveva già fatto parte e da anni faceva parte anche del Comites della sua città, chi, urlando come un vero comizio, si lamentava dei ritardi da parte dei Consolati nel fare i passaporti e chi chiedeva di essere votato perché c'è, con il taglio dei parlamentari all'estero, una riduzione della rappresentanza per gli italiani.

In pratica un vuoto totale in termini di programma e di contenuti progettuali per gli italiani all'estero, hanno parlato, alcuni dei candidati, solo di se stessi.

Oltre al fatto che erano dei dinosauri di oltre 70 anni e con una lunga esperienza politica tra le Istituzioni italiane all'estero, erano anche co-responsabili del disastroso risultato elettorale dei Comites dello scorso dicembre (qui il post).

Come ho detto prima si è trattata di una pura elezioni di persone che non hanno veramente consapevolezza di come è cambiata l'immigrazione italiana che di quello che c'è veramente bisogno visto che sono fermi ancora agli anni 60 e che non si preoccupano ad ascoltare gli italiani, bensì a portare le persone del loro Comites e delle loro associazioni con pulmini a Berlino a votarli. 

Fino a quando si ha un CGIE di questo genere, non credo che abbia un senso mantenerlo. Deve essere totalmente riformulato il suo ruolo e necessita, per poterlo considerare un'Istituzione attendibile e seria, una rivoluzione generazionale, che conosca la realtà e che ha un'idea di come funziona il mondo in cui vivono. 

Ho avuto occasione comunque in quella giornata di conoscere molte persone valide, eccezionali mi verrebbe da dire, che, seppure non hanno vinto, sono in grado di dare veramente il loro contributo alla crescita della comunità italiana, fuori naturalmente dal CGIE.

Mi permetto di aggiungere che ci sono delle eccezioni tra gli eletti, che rappresentano una generazione nuova, con un programma di idee e di proposte che sono riusciti a farsi eleggere. 

(a dire il vero in Germania uno solo, ma è più "political correct parlare al plurale).