L'arrivo di Draghi

Il nuovo anno è iniziato con alcune scosse di terremoto che hanno sconvolto l’assetto politico del nostro Paese. Molti, me stesso, fanno ancora fatica a capire come si possa considerare seria e affidabilie la classe politica italiana dopo quanto è successo.

Una crisi di Governo, dove nessuno ha guardato il merito, proprio perché nessuno, anche chi l’ha causata, era interessato al merito della discussione e alla relativa crisi.

 

Il piano di Renzi era conosciuto da tempo, il suo obiettivo era quello di generare una crisi all’interno del Movimento 5 Stelle e nel Partito Democratico senza pensare assolutamente alle conseguenze per il Paese.

 

La maggioranza degli italiani non hanno capito tale comportamento, se non per il fatto che l’hanno legato ai 209 miliardi del Recovery fund, che deve essere suddiviso, tantomeno gli stranieri, che sicuramente hanno rinunciato nel capiare la politica italiana.

 

Il Governo Conte II non era perfetto, ha fatto diversi errori e soprattutto non era composta da professionisti della politica né da professionisti in generale, però stava gestendo discretamente il Paese in una fase molto difficlle.

Ho già espresso in altri post alcune critiche riguardo la strategia di politica economica da parte del Governo Conter II, ma in piena pandemia avrei lasciato intatto il Governo e, se fossi stato un leader politico, avrei lavorato per correggere tali errori; non avrei mai fatto cadere un Governo con il rischio di elezioni anticipate.

 

Invece Renzi ha sfruttato l’occasione per “punire” il PD e il M5S, aspettando anche il momento giusto, ossia Gennaio proprio perché era abbastanza scontato che non saremmo andati ad elezioni anticipate, che avrebbe comportato sicuramente un nuovo Governo politico, e molto probabilmente di centrodestra.

 

Il Presidente Mattarella si è trovato costretto a fare un [inutile] giro di consultazioni per poi nominare Draghi, il quale era in attesa da diversi mesi.

Il suo nome girava già lo scorso anno, proprio quando Renzi voleva far saltare il Governo in merito alla riforma della Giustizia proposta da Bonafede, che prevedeva la sospenzione della Prescrizione, ossia una riforma a favore della giustizia e della legalità, ma che a Renzi - pseudo successore di Berlusconi - non piaceva.

 

In questi giorni Draghi sta preparando la lista dei ministri e cercando di formare il Governo. A “freddo” sto iniziando a pensare che magari ci sono due punti da considerare.

Il primo è che stanno salendo sul carro vincente tutti i partiti, in modo tale che la torta da dividere venga divisa da tutti, incluse eventualmente anche le colpe.

Nel caso delle colpe sarebbe una cosa troppo matura e politcamente corretta, quindi non credo che sia la principale motivazione, invece la divisione della torta di 209 miliardi sia una buona ragione, visto soprattutto che alcuni partiti, e mi riferisco a quelli piccoli, non avrebbero avuto alcuna occasione di entare in un Governo.

 

Una seconda ragione è legata all’establishement, senza voler sposare alcuna teoria del complotto e dei poteri forti, ma credo che un Governo costituito prevalentmeente dal M5S non possa rappresentare una realtà tipica di un partito "classico".

 

Il movimento non si è ancora trasformato totalmente in un partito - appunto - classico, quindi sia le nomine sia la distribuzione del Recovery fund sarebbe stato fatto secondo criteri “meritocratici” e di “buon senso”. Un approccio totalemnte diverso da quello che invece farebbe Draghi o altri professionisti della politica, soprattutto se legati al mondo cattolico.