Il caso Whirlpool

E' un caso interessante, direi che potrebbe fare scuola se i napoliteni e gli italiano se lo rircorderanno in futuro, ma purtroppo la memoria è sempre breve e molti dimenticarenno Whirlpool a Napoli.

Il M5S ha preso alle elezioni del 2018 oltre il 60% di voti proprio perché si era battuta a favore della fabbrica e del reddito di cittadinanza, entrambi strumenti di puro assistenzialismo, dove il primo è pure fallito perchè la fabbrica verrà chiusa definitivamente a breve.

 

Qui (link) quanto riportato nel bilancio del 2019 del gruppo.

Credo che sia abbastanza chiaro:

On May 31, 2019, we announced our intention to reconvert our Naples, Italy manufacturing plant and potentially sell the plant to a third party. On September 16, 2019, we entered into a preliminary agreement to sell the plant to a third-party purchaser and to support costs associated with the transition. Finalization of the transaction is subject to satisfaction of certain conditions precedent, including consultation with the unions and the Italian government. In October 2019, we announced that, based on further discussions with unions and the Italian government, we will continue production at the Naples manufacturing plant in the near-term and resume negotiations with unions and the Italian government related to our exit of the plant. Our preliminary agreement to sell the plant to a third-party purchaser remains in place, subject to these further negotiations. We intend to cease production in the plant and exit the facility in 2020

Dietro a questo caso ci sono due punti molto importanti da sottolineare:

  1. fallimento totale della politica e demagogia elettorale, questa volta da parte del M5S
  2. fenomeno aziendale / multinazionale e pretese dei lavoratori

Nel primo punto è facile capire che tutti i partiti, questa volta i 5S hanno cercato voti raccontando l'impossibile e quando sono andati al Governo, lo stesso Ministro dello Sviluppo, nel 2018-19, Di Maio ha promesso cose impossibili. E' risciuto a vincere, a prendere molti voti, ma non è stato in grado di risolvere il problema, e magari nemmeno lo ha capito. Simile situazione anche per l'Ilva di Taranto, promesse demagogiche elettorali.

Il secondo punto è più complesso e non riguarda la politica dei partiti, ma la politica aziendale; una situazione aziendale di una grande società multinazionale che ha diverse fabbriche in giro per il mondo, anche in Italia, il cui obiettivo è creare profitto e massimizzare il brand in un mercato molto competitivo.

 

Darei anche per scontato che un'azienda non può rimanere aperta ed assumere personale solo perchè in quella zona non c'è altro lavoro. Questo dovrebbe essere compito della politca nazionale e locale di intervenire supportando e promuovendo settori aventi futuro,  con un progetto e una visione a 5 - 10 anni, e allo stesso tempo i lavoratori o residenti dovrebbero specializzarsi in settori aventi futuro.

Inoltre non condivido nemmeno, ovviamente discorso generico, che il lavoro debba essere sul paesino dove uno nasce e di qualifica/specializzazione ferma da diversi anni.

L'azienda ha preso una decisione da alcuni anni e, a causa anche di una politica miope, è rimasta su quella posizione.

L'unica soluzione che potrei vedere è dare soltanto la priorità a quei dipendenti di trasferimento in altre sede della Whirlpool, ma non obbligo di tenerla aperta.